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L'artista eclettico ed innovatore,

che incarna in sé lo spirito di libertà individuale,

enfatizza l'essenza genuina e sfaccettata dell'universo.

(Paola Carrozzo)

 
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Una singolare e visionaria realtà

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2011 16:54
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Sesso: Femminile
09/11/2010 15:46

Una singolare e visionaria realtà

L’anziano fissò il giovane che si era appena seduto sulla panchina, accanto a lui. Prima borbottò qualcosa d’incomprensibile, poi espresse in maniera più chiara il suo pensiero:
- Si racconta che un tempo, il cielo era pieno di stelle. Oggi, però, tutti affermano che quella è solo una leggenda. Io, invece, sono certo che quei libri antichi dicono il vero. Tutto ciò che narrano è esistito, ed esiste ancor oggi. Vi si legge che miriadi di frammenti rocciosi, vagavano sparsi nell’immensità del cielo formando delle immense galassie. La volta celeste, quindi, non dovrebbe essere vuota come ci appare ora. Per questo motivo, ho la netta sensazione che qualcuno ci ha rinchiusi in quest’innaturale sfera celeste per osservarci! Noi terrestri, siamo considerati una rarità, soggetti da analizzare a fondo.
A quel punto il giovane ribatté prontamente:
- Per quel che ho studiato, le galassie non sono mai esistite! Per cui, non possono esistere altre civiltà oltre alla nostra. Pensare poi, che esseri più evoluti di noi stiano controllando il nostro pianeta, è pura fantasia. Sono solamente invenzioni letterarie.
L’anziano, a quest’ultima affermazione, sospirò profondamente. Dopo un po’, il giovane gli domandò:
- Ma lei chi è, e perché mi dice queste cose così assurde?
- Sono un povero vecchio che passa il suo tempo a chiedersi chi siamo, mentre oramai, non se lo chiede più nessuno.
- Perché chiederselo? Siamo esseri umani... che altro?
Il vecchio, ignorando la reazione del giovane continuò imperterrito:
- Secondo la leggenda, una specie aliena ostile, nota per la sua avanzatissima tecnologia, nel momento del contatto con la razza umana, si rivelò essere formata da spietati dominatori. Si legge che, a quei tempi, l’uomo iniziava a fare le sue prime conquiste nello spazio. Una parte della popolazione terrestre aveva sviluppato una perspicace e innata sensibilità ai poteri mentali. Questi erano quelli scelti per trasmigrare verso altri sistemi stellari. La Terra, in ogni caso, era per loro il fulcro della specie umana nell’Universo. Il racconto narra che gli alieni si appropriano, con arroganza, del diritto d’impiantare delle discariche strategiche per le loro attività, su tutti i mondi colonizzati dai Terrestri. I loro rifiuti erano essenzialmente composti di materiale bioelettronico che, col tempo, reagiva chimicamente immettendo nelle atmosfere, letali germi. Così, l’aria di quei pianeti divenne sempre più dannosa e irrespirabile per gli umani. Il racconto prosegue menzionando un altro grave fatto che stava decimando quelle popolazioni. Il terribile virus, OVRA17, che non aveva niente a che vedere con la contaminazione provocata dalle discariche. Furono in pochi, nonostante svariati tentativi, a trovare un antidoto. La tragedia provocata da questo nuovo virus era iniziata a seguito delle guerre batteriologiche fra gli alieni e le popolazioni dei pianeti coinvolti, compresa la Terra. Col passare del tempo questo virus divenne sempre più invasivo fino a diventare una vera e propria pandemia.
- La Terra, però, si salvò da quella catastrofe... - Aggiunse il giovane. Poi continuò: - Nel libro che io ho letto si racconta che fu una giovane scienziata, a creare in laboratorio, il prototipo di una nuova potentissima arma, una barriera protettiva contro qualsiasi intrusione proveniente dallo spazio. In seguito, questa barriera fu potenziata fino ad avvolgere l’intera Terra. Nessun tipo d’astronave proveniente dallo spazio poteva oltrepassarla, ne tanto meno, le armi biologiche. Avevano creato il filtro perfetto: la Volta Celeste...
- ...sì, malauguratamente però, nessuno poteva più intraprendere viaggi interstellari - interruppe l’anziano signore, con tono amaro - perché sarebbe andato incontro ad una morte sicura, disintegrandosi! Noto con piacere, ragazzo mio, che sei informato sulla leggenda!
- È normale, signore, lavoro nella Biblioteca delle Conoscenze! Mi capita sovente di leggere i libri, anche quelli cartacei autentici. Peccato, però, che non si può più odorare il buon profumo della carta, li hanno tutti plastificati!
- Hai per caso letto anche il libro sull’evoluzione dell’uomo e sulle sue conquiste spaziali?
- Quello ancora no; però... ora che me lo ricorda, gli darò senz’altro una lettura.
A quest’ultima affermazione, il vecchio sospirò dicendo:
- Sì, pensaci bene, perché io mi sento prigioniero nel sapere che questo nostro povero mondo è rinchiuso in una volta impenetrabile... e a te darebbe una visione realistica di come stanno realmente le cose. Se penso poi, alla Trasmuta che tutti indossano abitualmente, non posso che scorgere una sottile trama perfettamente architettata. Come fate ad usare ciecamente quella tuta biosintetica? Non c’è nessuno che si ribella pur sapendo che il Cervellone, per mezzo d’essa, controlla le emozioni e offusca la memoria del passato; la nostra antica conoscenza del mondo! Non solo, altera di proposito le immagini della nostra memoria per deformare il tempo, rallentandolo. Una spia, un occhio indiscreto sulla nostra vita, che controlla perfino la nostra temperatura corporea. Roba da matti!
- Non capisco a cosa si riferisce quando parla di alterare l’antica conoscenza del mondo.
L’anziano signore bisbigliò ancora qualcosa d’incomprensibile. Ci fu, fra loro, un attimo di silenzio e di riflessione. Il giovane poi disse:
- Suvvia... anche a me piacerebbe pensare che possa esistere nell’Universo qualcosa di diverso dal nostro mondo! È evidente, però, che oltre a quella densa barriera che ci protegge, non esiste nulla. Sono solamente storielle, scritte da penne di talento! Capisco anche, che a volte, ci si lascia influenzare dalle loro parole come se fossero realmente accadute perché è bello crederci. Se il cielo fosse colmo di puntini luminosi com’è descritto in quei racconti, allora anch’io accetterei l’idea dell’esistenza d’altri esseri viventi. Sfortunatamente non è così. Siamo gli unici superstiti nell’Universo!
A quel punto, l’anziano signore, lo riprese con tono convinto:
- Ci hanno imprigionato in una gabbia! Sono sicuro che qualcuno ci sta manipolando per scopi egoistici e per acquisire potere e chissà cos’altro di malefico.
- Malefico? Questa parola l’ho letta in alcuni scritti di poeti tormentati dal loro mal di esistere... chissà in quale realtà immaginaria vivevano!
- Tu credi che niente di tutto ciò sia esistito? Che la storia dell’uomo sin dalle sue origini sia solo una storia inventata dagli uomini del passato? - Disse l’uomo quasi adirato.
- Sì, e cos’altro può essere?
L’uomo scosse la testa in segno di disapprovazione.
- Mi ascolti signore, quando da giovanissimo ho aperto gli occhi alle mie prime esperienze, ho trovato questo mondo e questo cielo, dove le stelle si possono contare sulla punta delle dita. Le vede? Una, due, tre, quattro, cinque, sei... ce n’è un’altra piccolissima che brilla, lì in fondo, tra quei due alberelli. Riesce a vederla? Lo so bene che nella leggenda dell’universo si racconta che in tempi molto lontani, l’intero cielo era colmo di astri luminosi da non poterli contare. Ho letto che quelli più brillanti avevano un nome proprio come le persone, si chiamavano Aldebaran, Algol, e poi... c’era la Stella Polare, utile per orientarsi, soprattutto per chi navigava nei grandi laghi e negli oceani. I testi antichi sono anche zeppi di riferimenti sulla Via Lattea e sull’Orsa Maggiore! Per non menzionare poi, quel luminoso e gigantesco frammento di roccia che ruotava attorno alla Terra mostrando sempre la sua candida faccia illuminata dal Sole. Mi riferisco alla famosa Luna che ispirò tanti poeti rubando le loro anime. Come una dèa, restava lì ferma, preziosa e così immensa da essere ammirata da tutti. Secondo quegli scrittori, il più delle volte gli uomini si perdevano sotto quella scintillante meraviglia, tra i desideri e la fantasia. La curiosità per il cielo li spinse ad osservare attentamente quei puntini luminosi raggruppandoli e associandoli a dei disegni che chiamarono Segni Astrali. Questi rappresentavano le Costellazioni... e ad ognuna diedero loro un nome. Ne ricordo qualcuna: la costellazione del Drago, del Delfino e quella di Pegaso, ed ora che ci penso, me ne vengono in mente anche altre, quella del Toro, del Cancro, della Bilancia... Addirittura si racconta che l’uomo, inventò uno strumento potente per guardare e osservare gli astri da molto vicino. Ne ho visto uno conservato nell’Università dove lavoro, è sorprendente! Si racconta anche di potenti allucinogeni capaci di far vedere cose inesistenti ma grandiose, come appunto gli Astri.
L’anziano signore intervenne:
- Su quest’ultima tua affermazione non sono d’accordo. In ogni caso, è vero che in quel tempo passato si usavano sostanze psichedeliche che alteravano il senso della realtà... e se erano prese per lungo tempo e in dosi eccessive l’uomo rischiava anche di morire.
- Non si alteri signore... ma perché mai avrebbero dovuto iniettarsi sostanze capaci di alterare la realtà? È illogico! È chiaro che questa è pura fantasia!
- Tu credi di sapere tante cose sulla storia passata, vero? D’aver letto molto... beh, in fondo è normale che ti sia informato in quelle che tu chiami leggende. Non è una cosa cattiva, devi solo cambiare il tuo punto di vista e il tuo atteggiamento riguardo a quelle che chiami storielle e considerarle veritiere. E dimmi, ricordi cosa c’è scritto a proposito del Telescopio?
- Lo ricordo benissimo, c’è una targhetta con su scritto:
‘Invenzione inutile dell’Era Illusionistica: IL TELESCOPIO.
Qui sotto potete leggere una breve descrizione della sua inutile funzione. Generalmente, un telescopio è in due elementi principali e separati: la parte ottica e quella meccanica. Ad un’estremità del tubo si trova il raccordo per gli oculari, spesso associato al movimento di messa a fuoco. La parte meccanica è costituita invece, dalla montatura altazimutale o equatoriale, su cui poggia il tubo del telescopio ed alla quale questo si affida per i movimenti di puntamento ed inseguimento.’
Riuscirà ora, a comprendere in quale stato illusorio visse il mondo di quei tempi lontani. Per osservare che cosa? Pianeti e frammenti di roccia... immaginari, inesistenti.
Il vecchio signore controbatté:
- Beh, in realtà è stato dimostrato che è uno strumento perfettamente funzionante che fornisce un’immagine ingrandita di un qualsiasi oggetto posto molto lontano, sennò oggi non sarebbe esposto all’Università. Posso perciò credere che sia realmente servito a scrutare gli astri del cielo o per ammirare la Luna ancora più da vicino.
Il ragazzo, l’interruppe:
- È uno strumento inutile. Basta alzare gli occhi... dove sono tutti quegli astri? Quanta fantasia avevano! Eh sì, sarebbe stata un’invenzione incredibile se le costellazioni esistessero davvero! Ah, come mi piacerebbe che questa fantasia fosse vera! Poter vedere con i miei occhi l’immaginario miracolo del cielo. Che cosa vedo, invece? Un cielo scuro e con solo qualche luminare! Tutte leggende! Sono convinto, invece, che ci sia stato un tempo in cui l’uomo amava sognare a tal punto da crearsi intorno a lui una finta realtà, anzi, sì ecco... una singolare visionaria realtà.
L’anziano signore, a quest’ultima affermazione, sorrise con una smorfia. Il giovane continuò:
- Lei sorride, ma i fatti sono andati proprio così. I loro occhi, hanno cominciato a vedere l’inimmaginabile... una specie d’illusione ottica collettiva e da tutti condivisa! Credo che quest’illusione sia durata alcuni millenni. Fu il periodo denominato Visionistico.
- Ragazzo! Rispetta ciò che si racconta di quei tempi! Anzi, sarebbe meglio dire il contrario, siamo noi che non vediamo la realtà com’è realmente! Certamente gli antichi hanno sbagliato distruggendo ciò che c’era di buono con le guerre e l’inquinamento. A quei tempi c’era la fame nel mondo, la scarsità d’acqua, le malattie, e solo il grande Progettista sa cos’altro! Ragazzo mio, non sono tutte cose inventate ma una cruda realtà realmente esistita.
- Signore, è proprio convinto che tutto ciò sia esistito? Lei crede davvero che un uomo possa fare del male ad un altro della sua stessa specie? Che qualcuno possa consapevolmente togliersi la vita? È un’assurdità! M’indichi quale mente potrebbe commettere atti del genere. La vita è la cosa più bella e preziosa che c’è stata data. Siamo fortunati se oggi noi due siamo qui, seduti su questa panca, a parlare di noi e dei nostri pensieri. No! Non posso credere che sia esistito un mondo così crudele. Il fatto è che alcuni scrittori pazzi, si sono inventati queste storie assurde e terrificanti! Ha mai letto del traffico di bambini? La chiamavano Pedofilia. Rapivano dei ragazzi giovanissimi e li trasportavano da un paese all’altro come merce di scambio per i piaceri sessuali degli adulti. Proprio l’altro giorno, mentre stavo cercando in biblioteca un libro da consultare, me n’è capitato uno tra le mani che parlava di quest’argomento. All’inizio ho cominciato a sfogliarlo senza molto interesse, poi, ho iniziato a leggere la storia di una giovane donna che raccontava la sua vita. In quelle parole c’era rabbia, dolore e violenza. Raccontava che, da bambina, aveva subito violenze sessuali da parte di alcuni adulti. Solo una mente malata poteva scrivere simili orrori! Un’altra volta, mentre stavo riordinando dei libri, lo ricordo come se fosse ieri, mi era capitata fra le mani una pagina di un vecchio giornale. Incuriosito lessi quella che era ‘la notizia del giorno’. A quei tempi, si usava scrivere la cronaca su dei grandi fogli di carta. Servivano per informare i cittadini su quanto accadeva nel paese e nel mondo. Sono convinto che non erano vicende reali, ma squarci di storie quotidiane inventate apposta per la gente che pagava per leggerle. Io, non avrei mai speso della valuta per simili aberranti sciocchezze. Ricordo di aver avuto gli incubi quella notte nonostante indossassi la Trasmuta; ero rimasto molto turbato da ciò che avevo letto. Pensi, ogni giorno c’erano delle nuove notizie di quel tipo. Tutti scrittori traviati e disturbati di mente! Chi altri, poteva immaginare qualcosa di così ripugnante? Scrittori che s’inventavano per lucro queste storie. Non riesco, poi, a capire come certa gente poteva provare gusto a leggerle. Meno male che questi contastorie non esistono più. Oh, no... io preferisco leggere dell’altro. Che ripugnanza! Sarebbe stato meglio se non mi fossi mai addentrato in quella gran sala oscurata della biblioteca, e avessi dato retta al cartellino che avvertiva di non far uso eccessivo di quei libri, perché il loro contenuto era segnalato come non veritiero e pericoloso. Secondo la datazione, questi fatti accadevano intorno al ventunesimo secolo. Ho anche sfogliato altri testi, ancor più antichi. Andando indietro nel tempo, le cose non cambiano. Si leggono altre storie simili, altri scrittori folli che raccontano e descrivono nei minimi dettagli i massacri di gente innocente, di donne mandate al rogo per stregoneria, e ancora di teste mozzate con la ghigliottina. Per fortuna, la nostra realtà non è mai stata così. Preferisco leggere i racconti fantasiosi dei cosiddetti Astronomi. Quelli sì che avevano una gran bella fantasia! È proprio così, il racconto astronomico è quello che più mi si addice, peccato che quel genere di scrittori non esista più!
- Scrittori? Che cosa devono udire le mie orecchie! Guarda ragazzino che erano dei veri e propri astronomi scienziati! Eh sì, tutta colpa di questa barriera protettiva che c’isola dal resto dell’universo. Questo stato di cose, dura ormai da alcune decine di migliaia d’anni. Qualcuno dovrebbe rivoluzionare lo stato attuale delle cose. Tu, ragazzo... sarai tu a farlo!
- Io?
- Sì, proprio tu!
- Lei sta scherzando, vero?
Il ragazzo si alzò seccato con l’intenzione di andarsene. Forse era anche un po’ impaurito per l’affermazione dell’anziano.
'Quest’uomo deve essere un vecchio matto e ribelle’ pensò il ragazzo.
Ad un certo punto il vecchio si mise a tossire così forte che dovette fare una pausa, poi, con voce tranquilla riprese a parlare:
- Sovente sogno di trovarmi in una terra sconosciuta. Poi, mi appare una donna. Il suo viso è coperto da un fazzoletto colorato, sembra che voglia proteggersi da una presenza invisibile. Corro verso di lei e nel contempo mi accorgo di essere ritornato bambino. I suoi occhi scuri catalizzano il mio sguardo e mi sorridono. Ho con me una foto da mostrarti. Guarda com’è diverso dal nostro mondo questo paesaggio! - disse l’anziano porgendogli la foto. Il giovane esitò un po’, prima di prenderla nella mano. Poi l’osservò e disse:
- A me sembra una campagna... anche qui se ne vedono di simili!
- Sì, ma non è lo stesso verde. Guarda questi alberi, i loro lunghi rami sembrano voler congiungersi alla terra. Mai visti di così belli!
Il giovane scrollò una spalla.
- Guarda il retro della foto... c’è una data, 2010! – disse l’anziano.
- È solo una foto con una data che chiunque ha potuto scrivere, com’era solito fare a quei tempi: un’attitudine tipica di quell’epoca!
- Sì, e magari penserai che anche questa, faccia parte di una leggenda. Non tutto ciò che trovi scritto nei libri antichi è falso. C’è sempre qualcosa di veritiero in ciò che questi scrittori ci raccontano. Per esempio ci hanno deliziato con le loro commedie, e la loro lirica. Erano capaci di descrivere in un modo veramente originale, la loro esistenza fatta d’emozioni vissute nella loro più elevata intensità. Insieme a questi, poi, dobbiamo aggiungere i pittori, e i musicisti, con le loro opere grandiose. Tu non sai che cosa voleva dire portarsi dentro il vuoto che l’uomo di quegli anni sentiva. Oggi, per colpa del Cervellone e della Trasmuta, non si avvertono più le emozioni di una volta! Ritenendole pericolose per l’esistenza umana, si è cercato in tutti i modi di sopprimerle, soprattutto a causa della loro azione psicologica ritenuta negativa.
- Secondo me, i libri esistevano per permettere all’uomo di quell’epoca, di dar sfogo alla sua creatività immaginaria. E questo, doveva essere così divertente per loro, che s’inventarono perfino le Galassie! Vivevano ogni giorno con lo sguardo rivolto all’ignoto!
- Guarda giovanotto che le galassie sono esistite veramente, ed esistono ancora. Un tempo c’era anche la Luna. Sì, capisco che a te può sembrare impossibile credere che un piccolo corpo roccioso ruotava attorno al nostro pianeta, ma, a quei tempi, era normale vedere la Luna splendere in cielo ogni notte e in tutta la sua luminosa bellezza. E sarebbe stato inimmaginabile pensare il contrario.
- No! Non mi lascerò influenzare da ciò che mi sta raccontando. Basta guardare il cielo. È vuoto! È di un nero che più nero non si può. Può capitare, se si è fortunati come questa notte, di vedere un lontano puntino luminoso come quello che ora risplende. Visto, quindi, che al di fuori di quella barriera non esiste nulla, perché lei, uomo venuto da chi sa dove, racconta queste cose proprio a me? Di certo, non sarò io a cambiare questo stato di cose e nemmeno questa calma che regna nel mondo. Tutto è stato creato secondo un ordine perché il grande Progettista ha deciso che doveva essere così per il nostro bene! Dio esiste e ci protegge dall’Ignoto che regna al di fuori del nostro ambiente esistenziale - disse il giovane con molta enfasi. Poi, se ne restò per un po’ in silenzio. L’anziano signore riprese a parlare sempre con voce tranquilla, come se niente potesse turbarlo.
- Capisco quanto può essere per te difficile credere in qualcosa che non hai mai visto. Quegli scrittori non erano folli come tu e tanti altri, oggi, pensate. Non facevano altro che descrivere ciò che accadeva nella loro realtà d’ogni giorno. Col passare dei millenni, molte cose poi, mutarono. Tutti erano divenuti più buoni e più onesti. Nessuno si ammalava più perché avevano trovato le soluzioni a tutti i problemi. In ogni caso, la crudeltà di quei tempi turbava i loro animi. Li rabbuiava e li rendeva tristi. È stato, quindi, normale che la gente ha poi iniziato a non voler più accettare quei racconti come fatti realmente accaduti. La stessa cosa è successa a te quando hai letto quella notizia sul pezzo di giornale. In che modo reagirono? Fu allora che s’iniziò a parlare di quei millenni come “Il periodo delle storie inventate”. Quale era la causa di quella follia generale? Si diede la colpa all’uso di una potente sostanza naturale che era estratta da alcune piante. Una volta iniettata, questa procurava in loro un senso alterato della realtà che li spingeva poi, ad agire in quel modo terribile. Non è stato, però, così. Era una grossa balla creata ad arte, credimi! Quando poi, l’uomo cominciò a vivere in perfetto equilibrio, sentì la necessità di rimuovere quel periodo mostruoso e crudele, cancellandolo dalla storia. Fu così, che s’iniziò a pensare che erano stati diversi scrittori, malati di mente, ad aver redatto quei testi.
- Allora, crede che quel giardino della foto sia davvero esistito?
L’anziano prese la foto e gliela mostrò di nuovo.
- Impressionante. Di giardini così belli non ne ho mai visti. Guarda bene sul retro...
- Sì, è strano, si direbbe una data scritta con del colore liquido.
- È autentica. Te lo assicuro.
Il giovane annuì, e sorrise. Il ragazzo, però, faceva fatica ad accettare ciò che gli era stato appena detto dall’anziano signore, così, con tono spento ripeté:
- Basta guardare questo cielo... è vuoto.
Il vecchio restò in silenzio. Ad un certo punto il giovane scoppiò in una fragorosa risata.
- Ho capito, sei uno di loro, uno di quei pazzi scrittori che non sapevano cosa inventarsi! Povero vecchio, perché continuo a perdere il mio tempo con te? Quella foto deve essere tutta opera tua!
- No, giovanotto, ho la prova della sua autenticità. Forse tutto questo ti sconvolge perché stai ascoltando qualcosa di nuovo, ma sii sincero, ti affascina anche. Ti voglio dire un’altra cosa, un po’ prima dell’arrivo degli alieni sul nostro mondo, l’uomo aveva scoperto di poter comunicare attraverso la Telepatia. In seguito, scoprì la capacità di spostarsi con la forza della mente da un luogo ad un altro. Questo straordinario avvenimento portò una rivoluzione al corso della storia. Fu in quel momento che l’uomo iniziò a trasmigrare su altri pianeti.
- Ma questa è roba da fantascienza! Non esiste né la Telepatia né tanto meno la Trasmigrazione!
- Giovanotto, guardati attorno, sono passati migliaia d’anni e su questo pianeta nulla è cambiato, non ti pare strano? Non c’è stato nessun progresso. L’uomo sopravvive e basta. Nessuno più, ha gli occhi puntati verso il cielo. Nessuno s’interroga sull’Ignoto. I viaggi nello Spazio non sono una fantascienza, ma una realtà che è davvero esistita. Tutta quest’ignoranza e questo vostro disinteressamento verso il cielo, mi fa paura. Oggi siamo solo pezzi da museo, nient’altro.
Il giovane era rimasto impietrito dalle parole del vecchio signore.
- E... e noi due, cosa possiamo fare?
Poi riprendendosi disse quasi con rabbia: - L’uomo ha raggiunto il suo perfetto equilibrio. Non abbiamo bisogno di evolverci ulteriormente. Tutto ciò che doveva essere inventato è stato già fatto. Non esistono più le malattie, e di conseguenza nessuno si ammala o soffre a causa del dolore. L’umanità ha finalmente raggiunto la sua serenità. E’ qui il paradiso, caro signore.
L’uomo rise rumorosamente.
- Sta scritto nel disegno divino dei tempi. È giunta l’ora di cambiare un po’ di cose. Guardati attorno e dimmi chi è questa gente che vedi ogni giorno?
- Pezzi viventi da museo, - disse il ragazzo con un pizzico d’ironia.
Il signore lo guardò sorpreso per questa sua risposta. Poi, i due si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
- Era da molto che non ridevo così. Mi piace la sua compagnia, signore. Non so che cosa ci sia di vero in tutto ciò che lei mi sta raccontando, non ho mai sentito nulla di simile. Trovo, in ogni modo, geniale l’idea che l’uomo possa viaggiare nello spazio. Al solo pensiero mi sento elettrizzato. Purtroppo, lo Spazio come lo conosciamo oggi non è interessante! Lo sarebbe se fosse com’è descritto dagli scrittori di quei tempi.
- Guarda che l’astronomo non è uno scrittore che si è creato delle fantasie. Come devo dirtelo? Era un ricercatore che osservava scrupolosamente il cielo, e studiava la composizione degli Astri per conoscere l’Universo.
- Beh, ora c’è poco da osservare e da studiare.
- Certo ed è per questo motivo che gli Astronomi non esistono più. Conosco, in ogni caso, una persona che ogni notte è lì a scrutare il cielo per ore ed ore con la speranza di vedere qualche puntino in più, luccicare nella volta notturna. Si vede che ha la speranza che possa esistere qualcos’altro oltre la nostra Volta Celeste.
- Vecchio mio, lei ha una fervida immaginazione. Comunque ripensandoci, forse potrebbe essere vero ciò che lei mi sta dicendo, il nostro è un mondo che da molti millenni non ha cercato più di evolversi...
- Bene, ragazzo. Vedo che incominci a ragionare. Se il progresso si è fermato, è perché non c’è più consentito di continuare a camminare verso la Perfezione! È come se fossimo stati recintati con un sigillo. Qualcuno c’impedisce di guardare nell’oltre. L’uomo non si pone più domande, così, anziché progredire, sembra che sia regredito. Vive e basta. Proprio come un automa!
- Ora vado, signore, mi dispiace ma non me la sento di perdere altro tempo con lei perché i suoi discorsi turbano i miei pensieri. Non ho più voglia di restare qui ad ascoltare il racconto dei tremila anni della sua vita. Non voglio riempirmi il cervello con le sue storie fantasiose. Ora devo proprio andare... è stato comunque bello sentirmi diverso, anche se è durato poco.
- Quando vorrai parlarne ancora, mi troverai seduto su questa vecchia panca. Ricordati ragazzo, che ormai anche tu sei qui da un paio di migliaia d’anni. È come se il tempo si sia fermato, mentre il cielo aspetta il nostro risveglio per continuare ciò che è stato iniziato tanto tempo fa.
Il giovane salutò ancora il vecchio. Poi, gli chiese:
- Qual è il suo nome? Nel caso non dovessi ritrovarla qui, mi sarà più facile rintracciarla.
- Il mio nome è Eracle3987... ah, ragazzo mio, siamo solo numeri e pezzi da museo. E tu, come ti chiami?
- Beh, le sembrerà un po’ strano... ma mia madre era tanto affascinata dalla storia d’Adamo ed Eva, che mi diede il suo nome. Sono Adamo2911.
Eracle sorrise e lo salutò amichevolmente con una stretta di mano. Poi disse:
- Non la togli mai? La porti sempre addosso, vero?
- Come fa a saperlo?
- L’ho capito quando mi hai stretto la mano. Abbiamo parlato di molte cose che in qualche modo potevano provocare forti emozioni con un aumento della temperatura corporea. Ma tu niente, ne un rossore o la fronte imperlata di sudore... niente! La tua mano, non era né fredda né sudata, forse un po’ umida ma non molto, eppure ti sei alterato, eri nervoso.
- Sì, la indosso sempre, se è questo che vuole sapere. Mi protegge come lo fa la Volta Celeste che lei vuole distruggere.
- Senza quella Volta Celeste, giovanotto, ci sentiremo più liberi e mi riferisco anche a quella cosa appiccicosa che sta sulla tua pelle... dovresti toglierla!
- Devo andare! Si è fatto tardi. Era da molto tempo che non mi capitava di discutere di cose frivole in una giornata ordinaria, solo che ora mi aspettano gli impegni lavorativi, - e mentre lo disse, emise un pesante sospiro.
- Ogni tanto parlarne fa bene... ormai nessuno lo fa. Troppi impegni, ed ogni giorno è uguale all’altro.
Adamo sorrise. Infine Eracle aggiunse:
- ...anche se io non le chiamerei cose frivole, ma cose di una grande importanza!
Il giovane annuì sorridendo. Poi disse:
- Eracle, perché perde il suo tempo con tutte queste riflessioni?
Il vecchio rispose:
- Non lo so. Forse, in me, c’è questo desiderio di conoscere alcune verità... sul perché esistiamo e dove siamo diretti. Uno scopo sicuramente c’è!

di Paola C.
OFFLINE
Post: 216
Città: TIRANO
Età: 67
Sesso: Femminile
09/11/2010 17:48

troppo lungo per leggerlo ora,ripasso questa sera [SM=g2277718]


OFFLINE
Post: 596
Sesso: Femminile
09/11/2010 20:07

Ciao Elena, leggerai il mio racconto quando avrai tempo e con calma.

Questo racconto è stato segnalato e sarà pubblicato nell'antologia ""FANTASTIC-ZEN 2 Stories & Histories" insieme ad altri 12 racconti dalle Edizioni Diversa Sintonia.
Lascio il link per chi volesse visitare il sito: www.edizionidiversasintonia.it/index.htm

Piccole soddisfazioni;-)


OFFLINE
Post: 118
Città: GENOVA
Età: 84
Sesso: Maschile
25/11/2010 19:07

Paola,
complimenti per questo coinvolgente racconto di Sci-Fi.
[SM=g2278607]
OFFLINE
Post: 596
Sesso: Femminile
03/01/2011 16:54

Grazie Claudio, spero che anche gli altri racconti siano stati di tuo gradimento. A me è piciuto molto quello del pittore maledetto, "IL MURO", forse perché come pittrice mi ha intrigato di più come storia, ed anche "FABULA DELLA GEISHA". Comunque, una storia tira l'altra, tutte ben costruite, originali e piacevoli da leggere. Bravissimi tutti quanti!
[SM=g7372]

Lascio qui la nota critica al mio racconto, ed anche il link per chiunque desiderasse acquistare l'antologia.


Paola Carrozzo – UNA SINGOLARE E VISIONARIA REALTA’
In un mondo dove le stelle non sono mai esistite, lo spazio esterno è un parto della fantasia e l’astronomia è un genere letterario, quando le visioni di un vecchio e di un giovane studente si scontrano, la visione della realtà di uno dei due interlocutori è destinata a cambiare per sempre. Uno dei due, infatti, afferma di conoscere la Vera Storia, di sapere esattamente come si sono svolti gli eventi prima che un cielo senza stelle avvolgesse la Terra, ammantandola di oscurità…


www.edizionidiversasintonia.it/page011.htm

[SM=g2438469]
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