Degli incontri con sua maestà Poesia
L’ho incontrata una notte, sfatta di vento e fantasia,
rima spaiata e nuda, malcelata, davanti a uno specchio
opaco di bugie.
“Rèndi uguale la forma imperfetta al tormento costante delle dita”
pronunciai mentre mi stropicciava la linea del sorriso,
disegnando punte d’iceberg affiorate dai suoi mondi, stalattiti
trasfiguranti in cannule le ciglia, archetipo d’enigma
che s’attarda sul volto del tempo benedetto tra gli ulivi.
“Combaciami tutta di tua stessa meraviglia, carezza di nuvola
che disfa la condensa e gli occhi stupisce d’azzurro e di sorgive”
Mi ha guardata come valle che si osservi da una vetta e poi,
planando, si è distesa sul mio ventre di terra e di germogli.
Un fiume carsico filtrava inverni nelle bocche spalancate
degli abissi, sedimentava scorie d’affluenti, cercava il fine
ultimo delle maree incoerenti e il primo nudo albore
d’infinito
Rosanna
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)